Nikolaus Schneider

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  1. Dio's Bios
     
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    Nome: Nikolaus
    Cognome: Schneider
    Età: 32

    Aspetto: Vissuto, nel viso la cui pelle si tende come se avesse sopportato le peripezie di una vita aggiuntiva oltre a quella che ha, nei movimenti che portano una pazienza precoce – e il modo di fare di chi prende la vita, anche quella altrui, con filosofia.
    A una prima occhiata Nikolaus pare un borghese che stia ancora smaltendo una brutta sbronza; quando l’osservatore si avvicina, scopre che la middle class intravista non era che il risultato dell’accostamento di elementi poveri a elementi aristocratici, due opposti che non si decidono a trovare un compromesso.
    Potrebbe essere un principe dello slum, un nobile che ha smesso da tempo di decadere e accetta di essere decaduto. Un povero arricchito che esibisce gioielli pronti ad attirare i ladri del quartiere, un ricco che si ostina a indossare camicie di seta mentre le scarpe gli si sfaldano ai piedi.

    Carattere: Nikolaus dice di essere, a suo modo, un filosofo. Del pragmatismo. Un cinico perché non si fa annebbiare dalle graticole con cui l’umanità si suddivide, decidendo chi verrà cotto a fuoco lento e chi invece parte essendo brace. Ma i cinici che si prendono sul serio non li sopporta – anzi, a ben pensarci non sopporta chiunque si prende eccessivamente sul serio – e, per evitare di ricadere nel vizio si dà ad altri, di vizi, quelli che la polizia londinese ha ben catalogato e quelli che non si danno un nome.
    Non è uno sfaccendato, questo no, ma dire che è ligio nel suo lavoro sarebbe ipocrisia: deve essere ligio, o muore di fame. Allo stesso modo deve rendersi socialmente utile, ossia gradevole, o morirebbe di solitudine – ma perché non essere gradito all’umanità, dato che la ama profondamente? Tutti, dallo zoppo mendicante pieno d’astio che gli dà del tirchio ogni volta che esce di casa a Sua Altezza – tutte le Loro Altezze, quella britannica e quella etiope, che non ha ancora avuto il piacere di conoscere.

    Storia: Nikolaus è un cittadino transnazionale e transetnico ante litteram.
    Di natali sicuramente parzialmente tedeschi e molto probabilmente parzialmente ebraici, è l’anello di congiunzione tra culture – e mercati, soprattutto – differenti.
    Giunto a Londra non appena l’adolescenza l’ha fornito di tratti sufficienti a farsi scambiare per un uomo adulto, ha occupato un appartamento a Soho fino ad allora vuoto. Le dimensioni e gli scrostati fasti delle camere suggeriscono che quel palazzo sia rimasto illeso da ogni restauro da quando l’aristocrazia settecentesca ha abbandonato il quartiere.
    In queste stanze si trovano anche il suo laboratorio e il suo “ufficio” – Schneider è un tagliatore di diamanti, e questo è l’unico dato certo su di lui. Le sue entrate devono essere nettamente superiori a quanto il suo aspetto un po’ troppo “vissuto” suggerisca, considerato che Schneider è in viaggio sei mesi su dodici. Non si premura di far sapere a chi lo conosce intimamente dove si rechi per la precisione, anche perché la fauna di cui si circonda nel tempo libero annovera troppe puttane pettegole e troppi individui decisamente più molesti di un’innocua meretrice per darsi a certe confidenze, ma si può risalire alle sue mete contando le lingue che conosce: oltre all’inglese, tedesco, olandese, francese e portoghese. E un altro paio meno facili da riconoscere.
    A Londra gira spesso per il quartiere ebraico, dove qualsiasi ebreo è pronto ad affermare – e a insistere sul fatto, se necessario – che Schneider è ebreo quanto una scimmia è un essere umano.
    Ciò nonostante, in molti altri ambiti è chiamato «Schneider l’Ebreo» – nomignolo che Nikolaus non si è mai affrettato a smentire.
    Anello di giunzione orizzontale tra culture e mercati, lo è anche verticalmente, ma con parsimonia. Accanto a una cospicua fetta di bassa umanità che afferma di conoscerlo, Nikolaus ha alcuni singole amicizie nelle file dell’aristocrazia. La borghesia lo tratta come un male necessario – ossia esattamente nello stesso modo con cui Nikolaus si rapporta alla borghesia, maggiore cliente dei suoi clienti.

    Residenza: Diadem Court (vicino a Great Chapel Street, Soho)

    Volto di riferimento: Michael Wincott
     
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